Fast 2024

Fast 2024

Anche quest’anno l’Istituto “A. Sobrero” ha partecipato con successo alla competizione “I giovani e le scienze” indetta da FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) che ha lo scopo di promuovere e valorizzare le competenze e le potenzialità scientifiche e tecnologiche dei ragazzi italiani, offendo loro le più significative opportunità per confrontarsi, crescere e realizzarsi nella scienza e nelle sue applicazioni. A partire dal 2008 il concorso è stato anche inserito nel programma di individuazione delle eccellenze del MIUR in ambito scientifico e tecnologico.

Sofia Destro, alunna della cl. 4° corso Chimica e Materiali, seguita dai tutors Prof.ssa Elisabetta Gaita e dal Tecnico di laboratorio Patrizia Cascio, ha raggiunto un obbiettivo importante. Grazie alla collaborazione con altri due studenti appartenenti a scuole di regioni diverse, Giorgia Merolli cl. 4° Liceo Scientifico opzione Scienze applicate “G. Marconi” di Tortona (AL) e Andrea Venturelli, cl. 3° corso Chimica e materiali, Biotecnologie Sanitarie I.S.“E. Fermi” di Mantova, ha infatti presentato il progetto Pomodolite, “Zeolite: un rimedio naturale per rimuovere i metalli pesanti da pomodori e altre coltivazioni”.

La ricerca è stata premiata dai giudici del FAST pochi giorni fa alla finale di Milano e ha ottenuto l’accreditamento alla TISF, Fiera scientifica internazionale di Taiwan a Taipei, che si svolgerà a febbraio 2025. La ricerca parte dalla consapevolezza della criticità dei metalli pesanti per la salute umana e la salvaguardia ambientale, la Direttiva Europea infatti ne fissa il valore limite nei suoli destinati ad agricoltura. In particolare, il nichel mostra uno spiccato carattere allergizzante e si può accumulare negli ortaggi come il pomodoro, determinando un rischio significativo per la salute umana. Il progetto, svolto in collaborazione con il DISIT UPO (Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica) di Alessandria e MCL (Manto Circular Lab), si prefigge quindi l’obiettivo di rimuovere dal terreno coltivato e dalle acque di dilavamento i metalli pesanti come nichel, rame, cadmio e piombo, utilizzando una zeolite naturale a basso costo. L’utilizzo di questo materiale adsorbente, caratterizzato con tecniche analitiche specifiche, permette quindi di minimizzare l’impatto ambientale, al fine di depurare le acque di dilavamento, risanare il terreno e garantire l’ottenimento di prodotti bio.

La studentessa casalese Sofia Destro così ha precisato: «La clinoptilolite si è rivelata interessante sia per la capacità di adsorbimento sia per la possibilità di riciclo. Il rendimento della zeolite che abbiamo selezionato è stato confrontato con la capacità disinquinante di una zeolite sintetica già sperimentata». E ha aggiunto: «La partecipazione al concorso è stata davvero intensa ed emozionate. Il tempo e l’impegno spesi per la preparazione del progetto sono stati ampiamente ripagati. Inoltre la possibilità di conoscere altri studenti provenienti da tutta Italia e Europa con i loro progetti è stata molto stimolante».