//Sabato 21 gennaio alcune classi dell’ istituto Ascanio Sobrero hanno partecipato al Teatro Municipale alla conferenza in commemorazione dell’eccidio della banda Tom  //

Poco sembra cambiato in 78 anni di storia. Bisogna evitare di dimenticare per evitare gli errori dei nostri predecessori eppure, come allora i giovanissimi ragazzi della banda Tom sacrificarono la loro vita per difendere l’Italia, oggi migliaia di giovani con volti simili ai loro combattono per difendere la loro patria in Ucraina. Perché l’uomo non impara a cambiare? Perché, anziché dire “loro sono i cattivi e noi i buoni”, non diciamo “siamo tutti uguali” ? Queste sono alcune delle domande che mi sono sorte durante la commemorazione e che mi sorgono in occasione di tutte le commemorazioni.

Esse servono a preservare il ricordo di coloro che hanno combattuto per creare lo Stato di oggi , per conquistare diritti e libertà e creare un’ identità nazionale che tutti gli italiani  condividono ed è molto preziosa in quanto ci unisce come popolo, però ci divide come umanità. Per questo credo che le commemorazioni dovrebbero essere più incentrate sulla rielaborazione degli eventi storici, senza essere svalutate a semplici cerimonie e ricorrenze. Non vogliamo più lo Stato forte e conquistatore, ma lo Stato pacifico e libero. Purtroppo, la violenza è stato il mezzo per raggiungerlo e le famiglie di tutto il mondo hanno sofferto, i nostri nonni ne portano ancora il ricordo e il dolore. Difficilmente posso immaginare il tormento, la paura e la forza di quei giovani. Però, quello che ci hanno insegnato è che bisogna combattere per i propri diritti, la propria libertà e quella di coloro che verranno dopo di noi, indipendentemente dalla nazionalità,religione o partito politico.

 Ci hanno portato a desiderare un mondo in cui la libertà non va conquistata con il sangue,ma con il dialogo.  (Sara Spinello, IVLQ)