Casale ebraica

Casale ebraica

L’8 marzo scorso, la classe 1BL ha concluso con la visita alla sinagoga casalese il progetto d’ambito umanistico “Il rapporto con il diverso nella storia del Mediterraneo”. La storia della comunità ebraica cittadina e della sinagoga di origine cinquecentesca, dalle singolari misure di m 18 x9 x9, si è così intrecciata con quella delle famiglie ebraiche sefardite (penisola iberica) e aschenazite (Europa centro-orientale) conosciute nell’ambito del focus di approfondimento.

Il percorso in città, guidato dalla prof. Lia Carrer, ha previsto dopo una tappa in via Trevigi davanti al palazzo un tempo appartenuto al celebre barone ebreo Giuseppe Raffaele Vitta e che delimitava l’area del ghetto ed infine al monumento a Carlo Alberto in piazza Mazzini, per riallacciarsi al tema dello Statuto Albertino e «All’unica iscrizione in italiano presente nella sinagoga, a ricordo delle libertà ottenute grazie al re sabaudo nel 1848», come ha affermato Fortunata, la guida che con molta passione si è dedicata ai ragazzi durante la visita al luogo di culto di vicolo Salomone Olper.

La settimana precedente la classe aveva visitato l’area del ghetto con il prof. di religione Francesco Coppo e si era soffermata sulle pietre d’inciampo presenti in via Balbo, via Pinelli e vicolo Olper.

casale_ebraica

È finalmente al collo di Loris Piccolo (classe V AC, corso di Chimica e Materiali), la medaglia d’argento che sancisce lo splendido secondo posto nella categoria Chemistry alla Fiera Internazionale di Musica, Scienza e Ingegneria di Buca-Izmir (Buca Imsef), edizione 2022. L’evento, che ogni anno vede la partecipazione di ragazzi provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di “Insegnare la lingua della scienza ai più giovani e promuovere lo scambio culturale” (prendendo a prestito le parole del Buca Science and Art Center, Ente organizzatore dell’evento) si è svolto interamente on-line a causa dei problemi di sicurezza che hanno interessato la Turchia tra ottobre e novembre e la tanto attesa medaglia è stata recapitata a Loris solo recentemente. “Il momento della premiazione-commenta Loris-è stato così intenso da dimenticare la presenza dello schermo di fronte a me: sono orgoglioso del progetto realizzato in tandem con Alessandra Milea, studentessa dell’Istituto Marconi di Tortona, sotto la guida delle professoresse Chiara Bisio (Upo), Elisabetta Gaita (Sobrero) e Nadia Semino (Marconi), e con il prezioso supporto di Patrizia Cascio (Sobrero). Grazie a loro abbiamo elaborato “Glyphoremover”, un metodo innovativo ad elevata sostenibilità per rimuovere dalle acque i residui di glifosato, un erbicida di ampio spettro e utilizzo, e preservare, così, l’ambiente e la qualità degli alimenti. La collaborazione con l’Upo, inoltre, ha reso possibile l’ampliamento dell’attività sperimentale con la progettazione di un impianto chimico, che combina il processo di assorbimento con un trattamento biologico di bioremediation, in sintonia con i principi della sostenibilità.

Casale ebraica

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L’8 marzo scorso, la classe 1BL ha concluso con la visita alla sinagoga casalese il progetto d’ambito umanistico “Il rapporto con il diverso nella storia del Mediterraneo”. La storia della comunità ebraica cittadina e della sinagoga di origine cinquecentesca, dalle singolari misure di m 18 x9 x9, si è così intrecciata con quella delle famiglie ebraiche sefardite (penisola iberica) e aschenazite (Europa centro-orientale) conosciute nell’ambito del focus di approfondimento.

Il percorso in città, guidato dalla prof. Lia Carrer, ha previsto dopo una tappa in via Trevigi davanti al palazzo un tempo appartenuto al celebre barone ebreo Giuseppe Raffaele Vitta e che delimitava l’area del ghetto ed infine al monumento a Carlo Alberto in piazza Mazzini, per riallacciarsi al tema dello Statuto Albertino e «All’unica iscrizione in italiano presente nella sinagoga, a ricordo delle libertà ottenute grazie al re sabaudo nel 1848», come ha affermato Fortunata, la guida che con molta passione si è dedicata ai ragazzi durante la visita al luogo di culto di vicolo Salomone Olper.

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La settimana precedente la classe aveva visitato l’area del ghetto con il prof. di religione Francesco Coppo e si era soffermata sulle pietre d’inciampo presenti in via Balbo, via Pinelli e vicolo Olper.    

 

È finalmente al collo di Loris Piccolo (classe V AC, corso di Chimica e Materiali), la medaglia d’argento che sancisce lo splendido secondo posto nella categoria Chemistry alla Fiera Internazionale di Musica, Scienza e Ingegneria di Buca-Izmir (Buca Imsef), edizione 2022. L’evento, che ogni anno vede la partecipazione di ragazzi provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di “Insegnare la lingua della scienza ai più giovani e promuovere lo scambio culturale” (prendendo a prestito le parole del Buca Science and Art Center, Ente organizzatore dell’evento) si è svolto interamente on-line a causa dei problemi di sicurezza che hanno interessato la Turchia tra ottobre e novembre e la tanto attesa medaglia è stata recapitata a Loris solo recentemente. “Il momento della premiazione-commenta Loris-è stato così intenso da dimenticare la presenza dello schermo di fronte a me: sono orgoglioso del progetto realizzato in tandem con Alessandra Milea, studentessa dell’Istituto Marconi di Tortona, sotto la guida delle professoresse Chiara Bisio (Upo), Elisabetta Gaita (Sobrero) e Nadia Semino (Marconi), e con il prezioso supporto di Patrizia Cascio (Sobrero). Grazie a loro abbiamo elaborato “Glyphoremover”, un metodo innovativo ad elevata sostenibilità per rimuovere dalle acque i residui di glifosato, un erbicida di ampio spettro e utilizzo, e preservare, così, l’ambiente e la qualità degli alimenti. La collaborazione con l’Upo, inoltre, ha reso possibile l’ampliamento dell’attività sperimentale con la progettazione di un impianto chimico, che combina il processo di assorbimento con un trattamento biologico di bioremediation, in sintonia con i principi della sostenibilità.