Gli studenti del triennio sarebbero disposti a rinunciare a qualche terzina dantesca per trattare più approfonditamente gli autori europei contemporanei? Una mozione volutamente provocatoria quella dibattuta nel corso dello scorso debate-day di sabato 29 gennaio, organizzato dall’Istituto Sobrero in collaborazione con l’Istituto Cellini di Valenza, l’Istituto Saluzzo-Plana di Alessandria, il Liceo Peano di Tortona e il Liceo Regina Margherita di Torino.

A conclusione dell’anno dantesco e a poche settimane dal Dantedì 2022, i 36 studenti partecipanti al “Dantebate” sono stati invitati a dibattere sia in favore sia contro la proposta di ‘ridimensionare’ lo spazio riservato al Sommo Poeta nei programmi scolastici, non certo per scalfirne la sacralità, ma, al contrario, per rendergli un omaggio assumendo un punto di vista singolare. E’ stato compito della squadra ‘pro’, infatti, convincere i giudici (e i propri docenti) della assoluta “inviolabilità” della Divina Commedia nell’ambito della programmazione e dell’innegabile contributo che l’opera permette di apportare nel percorso formativo degli studenti non solo sul piano conoscitivo, ma anche personale.

E nel caso dei “contro”? Tra le argomentazioni più felici la necessità di ridurre, nel corso della quinta, lo spazio dedicato al Paradiso per trattare testi relativi alla fortuna della Commedia nella letteratura contemporanea, come il celebre passo di Se questo è un uomo sul canto di Ulisse.

Insomma, Dante è risultato moralmente vincitore sia nelle argomentazioni delle squadre pro, sia nelle argomentazioni delle squadre contro, mentre ad aggiudicarsi il primo posto in classifica sono stati Matteo Giugno, Thea Dondero, Francesco Gastini, Sveva Milanese dell’Istituto Saluzzo-Plana.